Fondo malattie renali del bambino - Fondazione malattie renali del bambino
La storia e Rosanna Gusmano

La storia e Rosanna Gusmano

Il Fondo Malattie Renali del Bambino è una associazione

nata nel 1977 per volontà della Prof. Rosanna Gusmano, per affiancare il Reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Istituto G. Gaslini nell’assistenza ai bambini con malattie renali e alle loro famiglie.

La Professoressa Gusmano coinvolge nell’iniziativa diversi amici e conoscenti e mette in campo relazioni sviluppate presso altre associazioni di cui faceva parte, tra le quali la Croce Rossa Italiana e l’Associazione donne manager.

Nei primi anni l’associazione è poco strutturata, ma inizia ad impegnarsi nell’attività di sostegno economico alle famiglie dei piccoli pazienti del reparto, che tuttora viene fortemente supportata da iniziative specifiche di raccolta fondi.

Crescendo l’attività, nel 1989 l’associazione si dota di una piccola struttura, che si occupa delle pratiche per il riconoscimento giuridico, dei bilanci, dei verbali del Consiglio Direttivo, delle prime iniziative di fund raising più strutturate.

Nello stesso anno, con la nomina a Presidente di Riccardino Corradi, il Fondo inizia a crescere moltissimo, grazie a numerosi eventi che vengono organizzati per coinvolgere sempre più i sostenitori genovesi (cene, concerti, tornei di golf…).

In questi anni si sviluppano anche progetti e collaborazioni assai fruttuose per la raccolta fondi con il Lions Giovani, con i Rotary Giovani e, molto importante, con la Fondazione Maria e Vilma Querci, che ha contribuito ai lavori di ristrutturazione del reparto.

Nella prima metà degli anni Novanta il Fondo amplia la sua attività con l’acquisto del primo ecografo per il reparto: ancora oggi l’associazione si impegna con continuità a dotare il Reparto di apparecchiature diagnostiche all’avanguardia, per il bene dei bambini ricoverati o in cura.

Negli stessi anni il Fondo sperimenta, grazie ad un finanziamento privato, un progetto di assistenza domiciliare per i bambini in dialisi, poi interrotto, assai importante e utile soprattutto per i piccoli pazienti provenienti da fuori Regione Liguria, grazie al quale era garantita l’assistenza gratuita di una infermiera a casa dei bambini.

In seguito, si attivano borse di studio per la ricerca del laboratorio; si acquistano computer per tutti i medici del reparto e per il laboratorio; si inaugura il numero verde; si definisce, con la collaborazione di un’agenzia torinese, il logo del Fondo, con i due bambini che corrono.

Tra i presidenti e le personalità che hanno contribuito alla crescita del Fondo ricordiamo: Franca Boyer, Federico Mario Boero, Riccardino Corradi, Giuseppe Manzitti, Luigi Rivara, Francesco Massimo Tiscornia, Umberto Costa, Vittorio Lercari.

 

Rosanna Gusmano

Fondatrice nel 1977 del Fondo Malattie Renali del Bambino, era persona ricca di doti umane, professionali e manageriali. E’ stata la prima pediatra in Italia ad organizzare un servizio nefrologico di riferimento nazionale, presso l’Istituto G. Gaslini.

Nel 1969 ha avviato la prima emodialisi cronica in un bambino, promuovendo successivamente la dialisi peritoneale domiciliare.

Nel 1987, in collaborazione con il Prof.Valente, ha avviato, sempre al Gaslini, uno dei primi centri di trapianto renale pediatrico, dove negli anni tanti piccoli pazienti hanno ritrovato il loro futuro.

Dal 1977 al 1998 ha diretto la Divisione di Nefrologia dell’Istituto che, dopo il suo ritiro, le ha conferito il titolo di Primario Emerito.

E’ stata tra i Soci Fondatori della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica, alla quale si è sempre dedicata con spirito di servizio e costante entusiasmo.

Autore di 450 lavori su riviste scientifiche italiane e internazionali e di numerosi capitoli di libri di Nefrologia, ha costruito negli anni un laboratorio di ricerca avanzata: genetica e proteomica sono stati gli amori scientifici che ha coltivato con maggiore passione negli ultimi anni e recentemente la ricerca biologica e cellulare. Ha sempre dedicato la sua attenzione al volontariato, resa sensibile dalla gravità dei casi clinici ed umani che giungevano alla sua osservazione.

E’ mancata nel 2011, lasciando tra i suoi pazienti e i suoi collaboratori un segno indelebile della sua professionalità e passione.

 

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